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Passio Domini Secundum Rosam è una sacra rappresentazione sulla passione e morte di Cristo il cui testo è stato composto daRoberto Bena attingendo ad autorevoli fonti letterarie. Innanzitutto il Libro dei Libri, la Bibbia. Il filo conduttore del dramma sacro è rappresentato dal testo dei vangeli canonici. Il dettato evangelico è stato poi intervallato con l’inserimento di alcuni brani tratti da laude medioevali. Spicca per la bellezza e drammaticità “Donna de Paradiso” di Jacopone da Todi, nota anche come Il Pianto della Madonna. Altra lauda utilizzata è la Lauda de Jovis sanctis di anonimo del 1300. Importanti luoghi del testo sono dedicati ad alcuni versi della Divina Commedia di Dante Alighieri. Ogni anno il testo si arricchisce di nuove scene e di nuove suggestioni letterarie e lo spettacolo assume una veste diversa rispetto all’anno precedente.
Molte le novità anche per l’edizione 2012.
Roberto Bena
La regia affidata a Marco Mancin è stata basata tutta sul dramma “umano” dell’uomo Gesù, sulla rievocazione terrena dei momenti drammatici della crocifissione, scevro da ogni sentimentalismo di maniera o da pose didascaliche. Anche la madonna, i cui sentimenti sono messi in disparte dalle scritture (pensate come poteva essere presa in considerazione una donna ai tempi in cui visse Gesù) diventa nella Passio una madre dai tratti umani che sfoga il suo dolore mostrando tutta la debolezza della natura terrena di fronte al dramma derivante dalla perdita di un figlio. La scena si apre “in media res”, con la rievocazione dell’evento della crocifissione e la disperazione dei seguaci di Gesù per poi proseguire con le tentazioni del demonio e la cacciata dei farisei dal tempio di Gerusalemme, l’entrata trionfale nella città sacra è, poi, programmata per una visione “itinerante” da effettuarsi in luogo aperto. Si avvicendano in progressiva successione drammatica le scene salienti della Passione: l’ultima cena, la preghiera del getsemani, l’arresto, la via crucis e il pianto disperato della Madre, la deposizione, la resurrezione. Alcune scene sono volutamente ispirate a note tecniche sceniche streheleriane. I vari passaggi sono sottolineati dal canto dei cantanti lirici dell’Associazione Art&Lirica di
Strambino guidati da Christian Di Gregorio e Marco Di Gregorio. Per sottolineare i momenti cruciali del dramma, l’ultima cena, la crocifissione e la resurrezione sono immortalate nelle pose plastiche degli attori ispirate ai grandi maestri della pittura: il cenacolo di Leonardo, la crocifissione di Salvador Dalì, la deposizione del Pordenone, la resurrezione di Piero della Francesca. Il dramma di Gesù crocifisso e del dolore della madonna diventa nell’edizione 2012 il dramma universale delle madri che perdono i figli innocenti per colpa altrui ed in particolare si farà riferimento alle “morti bianche” nei cantieri e nei luoghi di lavoro con un passaggio analogico reso possibile da un’ellissi temporale di sicuro effetto emotivo. Alcune scene saranno poi sottolineate dalla danza delle ballerine dellaAssociazione Oltredanza di Chivasso e dal pezzo di teatro-danza eseguito da Daniele Ossola. Lo spettacolo ha visto la partecipazione di diversi attori che si sono avvicendati nel corso delle varie volte in cui tale spettacolo è stato portato in scena.
Tale spettacolo è stato poi sostituito da I nuovi santi, dimenticati a partire dal 2013.