Un dramma di un essere umano che ha aderito al fascismo, forse perché tanti in quel periodo lo erano.
Nell’ultima notte di vita è contornato dalle immagini, incubi notturni che la sua mente gli creano. Queste visioni lo riportano ad una vita vissuta in molti momenti con indifferenza, proprio come succede a molti esseri umani che vivono la vita adeguandosi al senso comune della storia.
Appaiono gli incubi privati e le tragedie collettive legate a colpe mai confessate appieno. Tra loro fortunatamente esiste uno spirito guida che lo aiuta nel suo ultimo percorso e che dopo le proprie confessioni lo libererà dalle incrostazioni del vivere quotidiano. Una liberazione che porta con sé il senso di una raggiunta maturità interiore che solo la confessione può esprimere.
La festa della Liberazione nazionale, può diventare quindi anche festa del ripensamento, e le giovani generazioni possono partire da questa riflessione per non essere mai indifferenti di fronte al male.L’Autore