Il biologo Marco Chiadò Caponet ci spiega
“I pappagalli sono tra gli animali più affascinanti esistenti sul pianeta terra, sia per le loro forme e colori, sia per la loro spiccata intelligenza e socialità. Proprio per queste loro versatilità essi sono tra gli uccelli maggiormente allevati e diffusi in ambiente domestico.
Quando si sceglie di ospitare pappagalli in casa, purtroppo, capita spesso che l’obiettivo principale sia quello di farli riprodurre con successo, oppure di ottenere validi animali da compagnia, senza curarsi in primis dei bisogni che questi animali hanno: è triste dover constatare talvolta che lo scopo più diffuso sia quello di stupire amici e parenti con le loro splendide livree e con la capacità di ripetere suoni e parole.
Questa serata ha lo scopo di diffondere tutte quelle informazioni di carattere generale che possono essere utili a trovare una risposta alla domanda: “Quali sono effettivamente le esigenze di un pappagallo?”. La risposta ci aiuterà a capire quando un pappagallo vive in una situazione di benessere psicofisico oppure no, quali sono le sue esigenze nutrizionali, di spazio e di rapporto con le persone che frequentano l’ambiente dove vive.”
La biologa Gilda Todino ci parla dei suoni e della vocalizzazione dei pappagalli:
“Gli animali producono segnali acustici associati a diversi comportamenti come la difesa del territorio, le interazioni di gruppo, la ricerca del partner, l’orientamento, la competizione intra-sessuale, l’isolamento riproduttivo, l’accoppiamento e la cura della prole. Non tutti gli animali, però, posseggono strutture specializzate per produrre e percepire suoni, ed è per questo che la comunicazione acustica è presente solo nel phylum Arthropoda e nel subphylum Vertebrata.
I primi studi sulla produzione vocale si sono concentrati sull’Homo sapiens che possiede un linguaggio unico fra i sistemi di comunicazione, a causa della sintassi e della semantica. A partire dagli anni quaranta si è iniziato a studiare la comunicazione acustica in altre specie, concentrandosi maggiormente sul repertorio vocale dei mammiferi non umani, uccelli, anfibi, pesci e rettili. La maggior parte delle specie emette richiami e canti, in particolare i maschi, con lo scopo di definire il territorio, corteggiare l’eventuale partner o comunicare con i vocalizzi. Sono possibili variazioni del canto all’interno della stessa specie, con veri e propri dialetti che distinguono popolazioni differenti.”