Il 15 ottobre andrà in scena al teatrino civico di Chivasso lo spettacolo “Il povero Piero” di Achille Campanile. La pièce che ha debuttato a maggio al Teatro di Bosconero nella Rassegna “Un Bosconero pieno di luce” ha ottenuto il premio del pubblico come “miglior spettacolo” della Rassegna oltre ad altri importanti riconoscimenti.
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Il Povero Piero di Achille Campanile
Al venir meno della buonanima del Povero Piero, la moglie Teresa assistita dall’onnipresente Clelia Ridabella ed il fratello Luigi, si mettono all’opera per scoprire se il defunto abbia lasciato qualche disposizione testamentaria.
Ma, a quanto pare, l’unica volontà del povero Piero è che si dia notizia del suo decesso soltanto dopo le esequie.
E’ quello che cercano di fare i protagonisti della commedia incappando però, loro malgrado, sempre in qualcosa che ostacola la realizzazione della volontà del defunto.
Ed è così che entrano in gioco una serie di personaggi che in un modo o nell’altro hanno appreso la tragica notizia.
Si tratta dello squinternato amico Demagistris e della sua fidanzata Lola, del signore e della signora Paelez, amica di Teresa, della sorella Elisabetta e del fragile cognato Pantaleo.
Intanto, nella casa, si cerca di fare di tutto per occultare la salma del povero Piero che vaga trasportata da una stanza all’altra, dal letto all’armadio, per poterla nascondere ad occhi indiscreti.
Intrepida autrice degli occultamenti è, in particolare, la cameriera di casa che partecipa accorata al doloroso momento.
Ma nel trambusto generale, tra gags e incomprensioni, equivoci e situazioni al limite del nonsense succede l’imprevedibile …
Brevi note sul testo
Il Povero Piero è una delle commedie più divertenti ed intriganti del teatro italiano del novecento che si incasella perfettamente in quel filone teatrale che è stato definito “dell’assurdo” e che vede sicuramente in Campanile e Jonesco i precursori e gli autori più geniali.
Il materiale drammaturgico, ad una prima lettura,
può apparire un po’ retrò, leggermente obsoleto, ma se lo si legge oltre il puro concatenarsi delle parole e si va dritti dritti al messaggio che ci vuol portare, allora si scopre quanto questo testo sia ancora attuale nello svelare preconcetti, atteggiamenti di posa, luoghi comuni e ostentazione di finti sentimenti. Una lucida presa in giro di una società fatta di apparenza e di poca sostanza che ancor oggi ci mostra il suo volto cinico ed irriverente.
Brevi note di regia
Nella nostra messa in scena abbiamo deciso di esagerare il lato grottesco delle situazioni che si possono venire a creare intorno alla figura di un “caro estinto” proponendo, come nello stile della Rosa dei 20, dei personaggi “sopra le righe”, decisamente caratterizzati, che paiono calati in scena da un autore consapevole dei meccanismi del palco ma che con tali meccanismi vuol giocare e divertirsi e, ovviamente fare divertire lo spettatore.
La scenografia dai toni dark fa da contrasto a costumi di scena tanto improbabili quanto lo sono i personaggi che li vestono e che si animano in una abbondanza di contrasti di voce, atteggiamenti e gestualità.
Anche la colonna sonora apparentemente fuori contesto accentua la situazione grottesca in cui si svolge la scena ed in cui si muovono questi stravolti personaggi.
I personaggi e gli interpreti de Il Povero Piero
(in ordine di entrata in scena)
Teresa, moglie di Piero – Romina Braggion
Clelia Ridabella, amica di famiglia – Chiara Vercellini
Luigi, cognato di Piero – Nicholas Bena
La cameriera – Renata Vitali
La Portinaia – Elisa Scalas
L’uomo delle pompe funebri – Francesco Fratarcangeli
Paolo Demagistris, amico di Piero – Marco Mancin
Lola, fidanzata di Demagistris – Daniela Ventura
L’operaio – Alessandro Brondi
Il povero Piero – Roberto Bena
Lucilla Paelez, amica di Teresa – Tiziana Lugli
Marco Paelez, suo marito – Emanuele Sessa
Elisabetta, sorella di Piero – Tiziana Lugli
Pantaleo, cognato di Piero – Riccardo Crosato
REGIA di Roberto Bena
Scenografie di Roberto Bena, Francesco Fratarcangeli, Marco Mancin
Musiche e luci di scena di Daniele Zaffaroni