“Nigra sum, sed formosa” è il verso latino del Cantico dei Cantici che accompagna una delle più famose Madonne nere italiane, quella che domina la Basilica del Tindari, in provincia di Messina. La presenza delle Madonne nere in Europa e, soprattutto in Italia, è molto diffusa ed esse assumono un particolare significato per i credenti. Il loro mito però si perde nel tempo e si intreccia con i culti della madre terra, la Dea Madre degli atavici culti pagani, che affondano le radici in antichissime comunità. Con il passare del tempo la Magna Mater assume aspetti e forme diverse, moltiplicandosi ed incarnandosi in diverse divinità femminili che mettono in risalto i diversi aspetti del femminino sacro: fecondità della terra, fertilità, sessualità, il ciclo delle stagioni. Non è un caso infatti che questa figura si lega con culti ctoni, svolti in templi sotterranei, o caverne, dove le energie della terra, si fanno più forti. In un vortice sincretico, queste misteriose figure sono così giunte fino a noi.
Conducono:
Paola Castelli – Antropologa e ricercatrice esoterica
Roberto Bena – Linguista e ricercatore esoterico